lunedì 19 gennaio 2009

Peter W. Belt: Do you believe in magic ?




Pochissimi conoscono un personaggio inglese che, alla fine degli anni 70, con teorie deliranti mise a soqquadro il mondo dell'alta fedeltà inglese, asserendo che in un sistema audio la qualità del suono percepito non fosse soltanto influenzata dalla bontà delle apparecchiature ma , soprattutto, da tutto l'ambiente circostante e non non dal punto di vista tradizionale dell'acustica ambientale.
Gli oggetti presenti nella stanza d'ascolto , producendo un "campo avverso", sarebbero capaci di influenzare la capacità dell'ascoltatore di percepire la qualità del suono riprodotto.
Questi oggetti, dopo la cura con strisce adesive luminescenti, cremine, liquidi, etc, opportunamente trattati da Belt , perderebbero la loro iniziale negatività riducendo quindi gli ostacoli alla percezione della qualità che si presumerebbe quindi, eesere presente nella sala d'ascolto in misura superiore a quanto percepibile.
Ovviamente la comunità audio internazionale fu scioccata da queste teorie fuori dal senso comune, e, nonostante numerose verifiche sul campo , anche da parte di personaggi all'epoca ed ancor oggi accreditati, Peter W. Belt fu rapidamente emarginato e sparì dal mercato, o meglio, dalla presenza sulla stampa ufficiale.
In realtà non sparì perchè ancora oggi la PWB è in attività ed ha un sito complicatissimo da leggere per i non iniziati., con argomenti e discussioni riguardanti in maggior parte, il meccanismo della percezione della qualità d'ascolto.

http://www.belt.demon.co.uk/


Per far conoscere il pensiero di quello che è stato, nella storia dell'audio, l'inventore ed il precursore del tweak estremo, ecco la traduzione di due lettere scritte dalla famiglia Belt, a Greg Weaver di Soundstage, rivista on line di audio.

Caro Greg
Avendo notato il tuo interesse, mi sono preso la libertà di scrivere una lettera non richiesta per illustrarti un'unica ed originale scoperta fatta da mio padre Peter Belt.
Mio padre ha lavorato su un nuovo e rivoluzionario concetto per diversi anni, arrivato oggi ad uno stadio abbastanza avanzato.
Sfortunatamente è difficile sintetizzarlo in pochi concetti, ma fondamentalmente ha scoperto che tutti gli oggetti presenti in un ambiente, hanno un campo energetico che influenza negativamente la nostra soggettiva percezione del suono.
Non sono escluse le apparecchiature audio.
Quando ascoltiamo musica quindi, corpo e sensi sono sotto stress e la nostra percezione del suono viene attenuata.
Io capisco che tutto ciò è ridicolo ed antiscientifico, ma tutte le nuove teorie spesso lo sono.
Mio padre ha realizzato dei semplici oggetti, come nastrini , foglietti adesivi,e vari altri che, trattati in modo opportuno, sono in grado di neutralizzare l'energia negativa.
I risultati sul suono sono stupefacenti!
Sono d'accordo sul tuo essere scettico, ma ti consiglio caldamente di provarli!
Farei notare che tutti i tweaks utilizzati dagli audiofili attualmente, non producono il loro effetto per la funzione che dichiarano di possedere, ma, quando funzionano, essi di fatto lo fanno in quanto riducono il campo avverso dell'apparecchiatura dove sono stati applicati.
Come affermato in precedenza, i miglioramenti sono spettacolari.
Se vuoi rimuovere incredulità e scetticismo,ti spedirei un campione gratuito di uno dei prodotti commercializzati da mio padre.
Spero di sentirti presto.

Chris Belt.

Commento di Greg Weaver

Certamente tutto ciò ha catturato la mia attenzione!
Tutto questo però mi suonava un metafisico e paranormale, e chiaramente ho manifestato il mio scetticismo.
Benchè io non sia un'ingegnere, baso comunque la maggior parte delle mie conoscenze sulla scienza e non sul dogma.
Ma incuriosito, ho chiesto ulteriori spiegazioni.

Ecco la rispoosta.

"Una breve e semplicistica spiegazione della nostra teoria"

Noi crediamo che, come esseri umani, abbiamo assimilato in modo non percettibile ed acquisito attraverso l'evoluzione come meccanismo di sopravvivenza, un'istintivo riconoscimento di campi avversi e del senso di pericolo, nell'ambiente che ci circonda.
In presenza di questi campi, scatta un meccanismo che allerta i nostri sensi o quantomeno li tiene in attività.
Come risultato di ricerche empiriche, abbiamo concluso che oggetti moderni come apparecchiature elettroniche ed elettriche, plastica, batterie etc, producono questi campi avversi. In risposta a tutto questo, gli esseri umani hanno sviluppato un modo di modificare il loro stato fisiologico in modo da adattarsi e convivere con questi oggetti.
In questo stato di allerta non siamo in grado di cogliere le sottili nuances del suono.
Ulteriormente, (secondo le teorie di Rupert Sheldrake biologo inglese portatore di teorie rivoluzionarie basate sulla "morphic resonance"):
Noi crediamo che tutti gli oggetti siano collegati tra loro e che quindi anche i loro campi avversi siano altrettanto collegati.
I nostri prodotti incorporano beneficiali campi di energia e, quando attaccati ad un oggetto di campo avverso, ne neutralizzano l'energia negativa trasformandola in una "friendly".
Il nostro stato fisiologico ora è in grado di rilassarsi e siamo ora in grado di apprezzare le sottili nuances del suono.
Più oggetti saranno "trattati", più grande sarà l'effetto liberatorio sul nostro stato fisiologico, e più ampia la percezione del miglioramento della qualità sonora.
Noi crediamo che l'esattezza della teoria possa essere verificata attaccando uno dei nostri prodotti (ad esempio una piccola striscia adesiva di "Silver Rainbow Foil") ad un oggetto nell'ambiente d'ascolto non relazionato alle apparecchiature in funzione, e controllando se si percepisce e si acquisisce stabilmente un miglioramento della qualità del suono.
Un oggetto del genere potrebbe essere rappresentato dalla o dalle batterie di un telecomando o di un telefono.
Se un miglioramento sarà percepito, non sembra si possa dare all'esperimento un'adeguata spiegazione convenzionale.

Lettura raccomandata.
Rupert Sheldrake: "The presence of the past".

Best regards
Chris Belt

Commento di Greg Weaver.

Credo io a tutto questo?
Non lo so.
Ho una spiegazione migliore?
No.
Questo aggeggio funziona?
Assolutamente si.
Tutto quello che posso dire è che fa realmente ciò che dichiara di fare.
Sono stato condizionato per ascoltare questi miglioramenti?
Come è' possibile che io sia stato condizionato quando semmai dovevo esserlo al contrario, convinto, all'inizio della prova, che non sarebbe successo nulla?
Giusto per verificare di non essere completamente impazzito (avevo già prenotato una camera con i muri di gomma all'ospedale locale),ho fatto una prova con un'occasionale visitatore.
Ha notato la differenza entro cinque secondi tra la traccia originale e quella dopo l'applicazione del rainbow foil.
Non sembra ai tecnici, come al nostro tecnical editor Doug Blackburn, che il fenomeno abbia a che fare con il tipo di miglioramento ottenuto spegnendo oggetti come ad esempio il computer durante l'ascolto.
Il risultato è un ampliamento dell'immagine sonora, una diminuzione della suono "bianco artificiale" dei cembali, una migliorata precisione del timbro degli strumenti ed una generale sensazione di incremento della chiarezza generale.
Non avrei mai creduto di dover rischiare la mia credibilità scrivendo di questa inesplicabile ma altamente efficace applicazione.


Greg Weaver's April 1999 Rainbow Foil review :-
Http://www.soundstage.com/synergize/synergize041999.htm

giovedì 1 gennaio 2009

The right perception.



Udito, vista, olfatto,gusto, tatto, sono gli organi sensori che trasportano le informazioni al cervello, tramite il quale queste verranno decodificate.
La percezione della realtà sarà determinata dall'interpretazione del cervello dei segnali ad esso trasferiti.
Qualsiasi cosa possa alterare la capacità del cervello di interpretare le informazioni ricevute, altererà la percezione della realtà.
Nessuno è in grado di conoscere tutto ciò che è in grado di alterare la capacità del cervello di decodificare le sensazioni.
Nessuno è in grado di determinare se le sensazioni arrivino al cervello nel modo corretto come crediamo di averle percepite.
Per conseguenza lo stesso oggetto potrà apparirci in modo differente in diverse occasioni e in diverse circostanze.
L'ascolto dei suoni e la percezione musicale non fanno eccezione a questa regola.